Industria

Accordo Telecom-San Marino sul 5G

di Andrea Biondi

3' di lettura

L’idea è quella di fare della Repubblica di San Marino il primo Stato d’Europa, e fra i primi al mondo, ad avere una rete mobile 5G. C’è anche questo alla base dell’accordo fra Telecom e la Repubblica di San Marino che sarà firmato oggi e che permetterà a Tim di avviare la sperimentazione (con avvio commerciale già da fine 2018) – sul territorio della Repubblica del Titano – di quella che è attesa come un’evoluzione e anche una rivoluzione nel mondo delle telecomunicazioni mobili.

Si parla infatti di una tecnologia che dovrebbe consentire una velocità di 20 Gigabit al secondo in download su rete mobile (mentre oggi siamo al massimo sugli 800 Mbps quando si parla di 4,5G) e tempi di latenza di 4 millisecondi. Dalla chirurgia a distanza all’Internet delle cose (IoT) con i suoi oggetti connessi, all’energia (contatori e lampioni intelligenti), all’automotive (in futuro le auto senza guidatore e in un primo momento sensori per il traffico), fino a Industry 4.0 (automazione industriale high tech al massimo livello), gli ambiti di utilizzo sono molteplici. Sarà un’evoluzione dell’Lte, ma anche una rivoluzione perché più che alla connessione delle persone o di persone e oggetti, il 5G sarà basilare per far dialogare gli oggetti. Secondo Accenture entro il 2020 il mercato globale del 5G potrebbe valere 150 miliardi di dollari, permettendo fino a 3 milioni di nuovi posti di lavoro solo negli Usa. Ericsson nel suo ultimo Mobility Report parla di mezzo miliardo di abbonamenti e una copertura del 15% della popolazione entro il 2022.

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Per ora la nuova tecnologia è in fase di sperimentazione a livello mondiale. In alcune zone (Corea del Sud o anche Giappone e Usa) si è più avanti. Ma per avere le prime reali commercializzazioni si dovrà attendere al 2020. Il Memorandum of understanding che Telecom firmerà oggi con la Repubblica di San Marino permette così all’ex monopolista di aggiungere un ulteriore terreno di sperimentazione per arrivare preparato a un appuntamento cui le telco guardano con enorme attenzione.

L’accordo con San Marino permetterà a Telecom di poter disporre di frequenze necessarie e di tutte le facilitazioni (permessi e quant’altro) anche per piazzare le sue small cell (piccole antenne che fanno da ripetitore) che sono essenziali al 5G. Dall’altra parte, la Repubblica del Titano potrà vedere sperimentati sul suo territorio servizi ad hoc di public safety, di gestione delle flotte di mezzi pubblici, di telesorveglianza. Essendo comunque un territorio abbastanza gestibile, in Tim c’è anche l’idea di iniziare a commercializzare in anticipo sul 2020.

Si vedrà. Nel frattempo Tim andrà avanti sul 5G con la sperimentazione nel capoluogo piemontese, scelto anche perché qui ha sede Open Lab, il suo centro innovazione e sviluppo. L’accordo con il Comune prevede l’uso di alcune frequenze e l’installazione di 100 small cell nelle principali aree della città. Questa sperimentazione di Tim si aggiunge a quella del Governo. A metà marzo infatti sono state individuate le città – Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera – in cui saranno messe gratuitamente a disposizione frequenze nella banda 3.700-3.800 MHz. Il tutto per una sperimentazione pre-commerciale: solo nell’ultimo anno (2020) si potrà fornire il servizio fino all’1% della popolazione sull’area interessata. Rispondendo a un’interrogazione in Commissione Trasporti alla Camera il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, ha spiegato che al 12 giugno, termine dato agli operatori (non solo telco) per farsi avanti, erano state presentate complessivamente 7 proposte progettuali –entro cui a breve il Mise sceglierà – per la realizzazione di sperimentazioni pre-commerciali di banda 5G: due per l’area 1 (Milano) e altrettante per l’area 3 (Bari e Matera) oltre a 3 progetti per l’area 2 (Prato e L’Aquila). A quanto Il Sole 24 Ore ha potuto ricostruire, nell’Area 1 i capofila dei progetti presentati sono Telecom, Fastweb, Linkem ed Ericsson da una parte e Vodafone dall’altra. Nell’area 2 i progetti sono stati presentati da 2Bite; Wind Tre e Open Fiber; Vodafone. Nell’area 3 i due progetti sono stati presentati da Telecom, Fastweb e Huawei da una parte e Vodafone dall’altra.

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